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  Carissimi colleghi,   Molti anni fa, nel corso di una conversazione personale avvenuta tra me e Aaron Beck, il padre della Terapia Cognitivo Comportamentale mi disse che per essere degli psicoterapeuti efficaci è necessario rimanere studenti per tutta la vita. Traspariva nelle sue parole un amore per lo sviluppo costante della conoscenza, che Beck vedeva come essenziale per il miglioramento della pratica clinica. Porto questo messaggio scolpito dentro di me.  Al punto che a tutti gli allievi della scuola quadriennale di specializzazione in TCC da me diretta racconto questo aneddoto alla loro prima lezione.  Il mio augurio è che i professionisti di domani comprendano da subito come la psicoterapia cognitivo comportamentale sia un impegno che non si esaurisce mai. Sappiamo quando e come comincia il nostro viaggio, ma è bene guardarsi dal sentirsi arrivati. Il modello, infatti, che nella coerenza e nella lucidità della sua organizzazione può apparire semplice, è tutt’altro che facile. Soltanto con il tempo, applicandolo, se ne coglie il livello di profondità che esso può raggiungere e le sue inesauribili potenzialità, ogni volta un gradino in più, come se ci si schiudesse tra le mani.    
La terza edizione del libro di Judith Beck – che segue di 10 anni la revisione del volume originale del ‘95 – è la riprova ulteriore del valore di questo incessante lavoro di costruzione del sapere. L’autrice, scrittrice estremamente prolifica, con più di cento articoli e numerose pubblicazioni al suo attivo, è Professoressa di Psicologia presso la facoltà di Psichiatria dell’Università della Pennsylvania, divulgatrice scientifica e formatrice in TCC di fama internazionale.  A pochi mesi dalla scomparsa del padre, che comunque ha avuto modo di sorvegliare l’incubazione di questo lavoro, ci dona un’opera ampliata e arricchita per oltre la metà di nuovi contenuti.  In questa edizione Judith Beck fa confluire non soltanto i più recenti sviluppi della ricerca scientifica, ma anche i feedback da lei stessa raccolti attraverso l’interlocuzione con i terapeuti di tutto il mondo, che hanno letto il suo volume precedente e ne hanno tratto ispirazione.   Sono felice che sia il team del Beck – oggi grazie al lavoro accorto e sapiente di Roberta Borzì – a consegnare per la terza volta nelle mani del pubblico italiano questo libro, la cui versione precedente è stata tradotta in più di venti lingue.    Cognitive Therapy. Basics and Beyond continua a offrire un quadro completo ed esaustivo dell’impianto sia teorico che pratico della TCC e rappresenta pertanto un punto di riferimento fondamentale sia per gli studenti che per gli esperti del settore. Mantiene tutta la chiarezza espositiva, la progressività, la completezza delle precedenti versioni, con quel tocco di garbo così caratteristico della persona e autrice Judith Beck, che ha nei confronti del lettore la stessa attenzione che si deve a un paziente. Completano, dunque, la scrittura una serie di domande per facilitare la riflessione, degli esercizi pratici e dei collegamenti ipertestuali a una biblioteca video e alle trascrizioni delle sedute per chi intenda approfondire ulteriormente. Per quel che riguarda gli esempi concreti relativi all’applicazione delle varie tecniche terapeutiche, la paziente ideale Sally – giudicata spesso dai lettori delle edizioni precedenti come irrealisticamente cooperativa e diligente – cede il posto a due figure più articolate e complesse: Abe, un uomo gravemente depresso, disoccupato e alle prese con l’elaborazione di un divorzio e Maria una donna ansiosa con tratti di personalità borderline.   Al di là di questi pur importanti aspetti specifici, colpisce dalla lettura della terza edizione di La Terapia Cognitivo Comportamentale come in essa si condensi l’evoluzione della TCC dell’ultimo decennio: il riconoscimento della centralità della relazione terapeutica, la conferma della necessità di integrare la mindfulness all’interno di una ben costruita concettualizzazione cognitiva, l’ingresso di modalità di intervento aggiuntive empiricamente fondate nel carnet degli strumenti a disposizione del terapeuta, come la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), la Dialectical Behavior Therapy (DBT) e la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT). A ciascuno di questi aspetti, il libro dedica un capitolo a sè stante, a sottolinearne la piena titolarità. Ecco il beyond, l’oltre della TCC dei nostri giorni. E a questo oltre si aggiunge, infine, una nuova risorsa, la Recovery-Oriented Cognitive Therapy (CT-R), un trattamento all’avanguardia, evidence-based, per soggetti con diagnosi di gravi disturbi mentali. Si tratta di un approccio cui lo stesso Aaron Beck, assieme al suo gruppo di ricerca e formazione, ha dedicato gli ultimi anni della sua vita e che pone al centro – come leva del cambiamento – i valori, le aspirazioni e le risorse individuali. L’obiettivo è quello di aiutare persone profondamente soffrenti a ri-costruire un senso di scopo e missione nella propria esistenza. Condivido con Judith Beck l’idea che la CT-R  e lo spirito che la anima – questo guardare ai punti di forza dei nostri pazienti, a ciò che splende in loro talvolta sotto una spessa coltre di disagio – possano rappresentare la prossima frontiera della TCC, il prossimo beyond. Benvenuti al futuro della Terapia Cognitivo Comportamentale.  
Dott.ssa Antonella Montano
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