16 Maggio 1990.  30 anni fa iniziava il mio lavoro in ASL come Assistente Sociale. Entrai con  molta emozione e incertezza in quello che due anni dopo sarebbe diventato il Servizio Tossicodipendenze, il Ser.T. E li sono rimasto, e li sono ancora oggi. A condividere con tanti colleghi e colleghe straordinari le storie, le fatiche, le sofferenze, le speranze, le sconfitte e le vittorie di tante persone. Non penso di aver salvato nessuno, credo di aver accompagnato tante persone ad affrontare strade difficili , magari a non arrendersi, a cercare una strada. Alcuni di questi incontri, di queste storie, ho provato a narrarli e sono diventati un libro . Si intitola “ I marchiati”  ed è in uscita il 1° luglio. Mi sono fatto questo regalo per ricordare questi 30 anni. E chi vorrà potrà aprire il suo sguardo su un mondo che per me , dopo trenta anni, è ancora una strada da scoprire e percorrere in punta di piedi.

I marchiati

 Roberto D’Alessandro

   

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Editore: Effigie
Collana: Il regisole
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 01 luglio 2020
Pagine: 100 p., Brossura
https://www.amazon.it/I-marchiati-Roberto-DAlessandro/dp/8831976257

«Peggio di quella dei segnati dal destino, i “portatori di handicap” che hanno trovato nel tempo chi li assistesse, difendendo i loro diritti ma, nei limiti del possibile, secondo la vecchia regola di “aiutare gli altri perché si aiutino da soli”, peggio di quella è la condizione degli sbandati, dei senza-nessuno e dei senza-patria, dei vaganti soli o in mezzo ad altri come loro non sempre franchi e solidali, dentro una società detta globale dalle frontiere transitabili legalmente o tra tanti pericoli, e di coloro che, come nel Medioevo o nell’Ottocento dei romanzi di Hugo (appunto “i miserabili”), per le più varie e bensì consuete delle sventure, si rifugiano o nascondono o vengono malamente respinti ai margini di una società. Le storie che Roberto D’Alessandro racconta sono di persone vere, di vere difficoltà e di vere sofferenze, e la nostra fortuna di lettori è di aver trovato in lui un mediatore, tanto capace quanto onesto, tra quelle storie e la nostra sensibilità.» (Goffredo Fofi)